Il MIRACOLO
dei girasoli

a cura di Vittoria Santoro

ANTEPRIMA NUOVO ARTICOLO DELLA RUBRICA ECOBAU

Il girasole è una pianta erbacea originaria dell’America centrale.

È assai diffusa negli orti e nei giardini e viene coltivata per ricavare l’olio dai suoi grossi semi.
La pianta del girasole è chiamata così perché si crede che i suoi fiori gialli siano sempre rivolti verso il sole.
Questa antica convinzione ha sicuramente un fondamento nel fatto che i fiori di girasole assumono una posizione fissa, esponendosi verso la luce più intensa.Ma sulla particolarità di questa pianta vi racconterò una storia fantastica.

Prima parte:

Le leggendarie capochine

Un tempo le piante di girasole tenevano il capo in giù e per questo motivo la gente di campagna le aveva chiamate “capochine “.
Allora esse non avevano né i grossi semi, né l’alto stelo che caratterizzano i girasoli di oggi, ma solo dei modesti fiori gialli che
guardavano verso terra.
Un giorno, uno stormo di uccellini migratori passò in volo su un vasto campo dov’erano coltivate tante capochine.
Cinguettando, gli uccellini si posarono lì in cerca di nutrimento.
Erano infatti motto stanchi, poiché venivano da terre fredde e lontane.
Quei fiori gialli rivolti verso il basso e allineati formavano una specie di galleria per gli uccellini, che vi saltellavano sotto in cerca di qualche semino caduto a terra.
Purtroppo, ne trovarono solo pochi e non furono sufficienti a sfamarli tutti.
Intorno non vi era altro cibo per loro, il terreno era piuttosto arido, un sole cocente surriscaldava tutta la zona e non vi era neanche un po’ d’acqua che potesse dissetare quelle piccole creature.
Gli uccellini decisero allora di farsi forza e di riprendere il cammino in cerca di un luogo più ricco e confortevole.I più grandi e forti si alzarono subito in volo con facilità.
I più piccoli, invece, non riuscirono a volare: erano troppo stanchi ed affamati.
Rimasero sotto le gallerie di capochine ad attendere che gli uccelli più esperienti e più forti portassero qualcosa da mangiare.
Lo stormo di uccelli che s’erano innalzati in volo in cerca di cibo si diresse verso la piccola fattoria non molto distante, nella quale
vivevano due anziani contadini.
Entrambi – erano marito e moglie – conducevano una vita semplice e povera e si sostentavano con i prodotti della terra.

Ma purtroppo da qualche tempo la siccità aveva fatto morire quasi tutte le loro piante.
Solo i filari di capochine avevano resistito all’ondata di caldo.
Quando i due anziani coltivatori avevano acquistato la fattoria con il terreno circostante, quelle strane piante con il capo rivolto verso il basso si trovavano già lì.
Da quelle piante essi non avevano mai ricavato alcun utile, ma le mantenevano ugualmente in vita pur senza poterle sfruttare in alcun
modo.
Le coltivavano, le innaffiavano e le rispettavano come le altre, dato che esse vivevano in quella terra sin da prima del loro arrivo.

Quando l’anziana signora vide arrivare quello stormo di uccellini che rallegravano con il loro canto la loro povera e solitaria abitazione, disse al marito:

” Uno stormo di uccellini
migratori è venuto a trovarci!
Avranno fame e sete, andiamo
a prendere del pane e un po’
d’acqua per loro.”

Il vecchio fattore, un po’
zoppicante, si affrettò a rifocillarli.
Mentre sbriciolava il pane, diceva
a bassa voce:

” Ecco a voi queste belle briciole.
Siete stati sfortunati ad atterrare
proprio qui, dove c’è troppa siccità
e così poco da mangiare!”

Ma quegli uccellini non
mangiarono affatto le molliche di
pane.
Le presero tra il becco e si allontanarono.
Dopo qualche minuto, ritornarono e ne portarono via delle altre.
Per i nostri bravi contadini, che avevano sempre vissuto in campagna, non fu difficile capire che quelle piccole creature stavano portando da mangiare ad altri uccellini più deboli.
Misero allora tante altre mollichine a terra e una piccola vaschetta colma d’acqua.
Nel frattempo, quel canto gioioso e quel singolare battito d’ali che i due anziani contadini udivano quando gli uccellini
venivano a trovarli, gli facevano dimenticare la loro solitudine.

Seconda parte:


Tanti grossi semi per gli uccellini! 

Vuoi scoprire cosa succederà ai due contadini?

Questo e molti altri articoli si trovano nel nuovo numero di BAUMAGAZINE 

ACQUISTA ORA

Seconda parte:


Tanti grossi semi per gli uccellini! 

Vuoi scoprire cosa succederà ai due contadini?

Questo e molti altri articoli si trovano nel nuovo numero di BAUMAGAZINE 

ACQUISTA ORA

RICEVI A CASA BAUMAGAZINE OGNI 3 MESI CON L’ABBONAMENTO ANNUALE Potrai leggerlo con chi ami di più

Ma non solo dal prossimo anno BAUMAGAZINE è disponibile anche in versione digitale!

Se ti abboni entro il 31 dicembre avrai INCLUSO E GRATIS anche questo abbonamento del valore di 79,90€.

Due abbonamenti al prezzo di 1! 

ABBONATI SUBITO A BAUMAGAZINE

RICEVI A CASA BAUMAGAZINE OGNI 3 MESI CON L’ABBONAMENTO ANNUALE Potrai leggerlo con chi ami di più

Ma non solo dal prossimo anno BAUMAGAZINE è disponibile anche in versione digitale!

Se ti abboni entro il 31 dicembre avrai INCLUSO E GRATIS anche questo abbonamento del valore di 79,90€.

Due abbonamenti al prezzo di 1! 

ABBONATI SUBITO A BAUMAGAZINE

Contatti

BAU MAGAZINE: Rivista trimestrale in abbonamento – Prezzo di copertina 19,90 Euro

Registrazione Tribunale di Catania

N. 2/21 Del 15/02/2021

Redazione: Corso Raffaello, 20 – 95030 Mascalucia (CT)

Tel: 095 441946

redazionebau@baumagazine.it

Bau Magazine è organo ufficiale di:

Clinica La Veterinaria s.r.l.

In collaborazione con:  OIPA Italia ODV

Direttrice Responsabile: Giuliana Buzzone

Collaborano: Caterina Santonocito, Pietro Bonforte, Claudia Taccani, Giovanni Padrone, Luca Spennacchio, Tiziana Genovese, Vittoria Santoro, Arianna Maugeri, Marco Currenti, Romina Tallaro, Natalia Russo.

Editore: FAI.Business s.r.l. Sede legale Via Papa Giovanni XXIII, 13 – Mascalucia (CT)

editorebau@baumagazine.it

Pubblicità:

pubblicitabau@baumagazine.it

Servizio abbonamenti:

abbonamentibau@baumagazine.it

Progetto Grafico: Denise Sidoti